Cime di Tapas

Cime di Tapas prende vita dalla ristrutturazione di un locale che ospitava una baguetteria a Monopoli, a ridosso di piazza Vittorio Emanuele II, inglobato nell'antico borgo Murattiano.

L' idea principale è stata quella di ridare aria alla materia prima pugliese, le volte e le pareti in tufo, eliminando tutto il cartongesso della controsoffittatura e quello perimetrale, di gran moda negli anni '90. Siamo riusciti così a ricavare dalla risistemazione degli spazi, un bagno per i clienti, una cucina con annesso bagno e spogliatoio per il personale e una sala con un bancone di circa tre metri il tutto racchiuso in 38 mq, "Tiny space for big dreams" .

Cime di Tapas offre una location familiare e accomodante, integrandosi su Corso Umberto con un dehor luminoso e accogliente che con ritmo cadenzato, modulare, prende le sembianze di un "jardin d'hiver", commistionando materiali quali ferro/vetro/legno.

L'interno, studiato nei minimi dettagli, dagli infissi agli arredi, dai portalampada ai portabottiglie, riprendono un concetto green che le committenti Serena e Stefania hanno voluto introdurre in città, donando quella ventata di freschezza a tutto quello che intorno è seriale e monocromatico e questo è stato possibile utilizzando materiali come il legno di rovere per il bancone e le panche, il ferro per le scaffalature che sono ritmate da cubi in legno come a voler distaccarsi da una linearità geometrica, minimale ma insubordinata. Il concetto di insubordinazione è stato poi ripreso nel bagno, che si distacca dallo stile green del locale, dalla palette colori e dalla semplicità. Il bagno clienti nella progettazione è diventato un ambiente a sé, riprendendo il concetto del "bagno padronale", scegliendo una carta da parati che facesse da quinta ad un ambiente baroccheggiante.

La cucina è un'esplosione di gusto, sapori e odori che si rifanno alla tradizione pugliese mescolata alle influenze internazionali derivate dai viaggi di Stefania e Serena, in giro per il mondo.

Cime di Tapas? A State of mind

Foto di: Fabio Grande